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Decreto Dignità: cosa cambia per i giocatori online di scommesse

Il Decreto Dignità è una legge che è stata introdotta nel 2019 per volere del Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, ed è oramai in vigore da qualche mese; per questo motivo crediamo che sia importante riportare un resoconto dettagliato di come è evoluta la situazione nel mondo delle scommesse, che pare intricarsi giorno dopo giorno. Lo scopo di questo pezzo è quello di creare chiarezza su come questo nuovo Decreto potrebbe ripercuotersi sui migliori siti di scommesse e su tutti coloro che giocano con scommesse sportive e con i casinò online.

Cos’è il Decreto Dignità

Partiamo spiegando brevemente è introduce e cosa vieta Decreto, in particolare citando l’articolo 9 che interessa le scommesse sportive. A partire dal 2019, il Decreto Dignità vieta ogni pubblicità collegata al mondo delle scommesse e del gioco con vincite in denaro, e questo riguarda quindi il gioco d’azzardo su ogni mezzo, includendo: trasmissioni televisive o radiofoniche, manifestazioni sportive, artistiche e culturali, pubblicazioni generali, editoria e stampa sia quotidiana che periodica, canali informatici digitali e telematici, social media. Sono escluse dal decreto le lotterie nazionali, le manifestazioni locali ed i loghi sul gioco sicure e responsabile dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Purtroppo, però, più che gli individui, sembra che siano le società di scommesse ad avere conseguenze: una persona che intende divertirsi non saprà a chi rivolgersi quando vorrà fare una piccola giocata davanti alla partita della squadra del cuore che gioca in tv. Sembra che molti bookmakers stiano pensando seriamente di investire in altri Paesi Europei, e questo potrebbe portare a non definiti danni economici.

Obiettivi del Decreto Dignità

L’intero Decreto nasce per combattere e ridurre il fenomeno della ludopatia. In realtà, la principale critica posta alla legge è che è difficile pensare a come qualcuno – che scommette su eventi sportivi in maniera disfunzionale ed esagerata – possa interrompere l’attività dal momento in cui spariscono le pubblicità dei vari casinò. Tra l’altro, il Decreto non cita mai tutte le slot machine che si trovano nei bar e nelle sale gioco in Italia, che sono forse la vera causa del problema di dipendenza che si nota tutti i giorni quando su beve il caffè di prima mattina. Sicuramente i giovani appena maggiorenni non vedendo gli spot, potranno essere meno invogliati a giocare online, ma questo rischio non sarà mai azzerato.

Secondo obiettivo del decreto sembra il proposito di ignorare le società di gioco d’azzardo sul web che vengono dall’estero, concentrandosi maggiormente su quelle italiane. Si parla in particolare della Snai, della Sisal, della Better Lottomatica o del Gioco Digitale. Sono molti i bookmaker stranieri che, come conseguenza, hanno già deciso di lasciare il nostro territorio, investendo su Spagna e altri Stati. Per chi scommette professionalmente si tratta di una decisione tanto sgradita quanto amara, anche perché i bookmaker italiani non sono ancora al pari di quelli inglesi – che, ricordiamo, godono di funzioni come il cash out o soltanto per le quote più basse.

Conseguenze del decreto dignità: quelle negative e quelle positive

Iniziamo con gli aspetti negativi del Decreto Dignità. Anzitutto, ci sono stati meno investimenti nel settore pubblicitario in Italia da parte di siti esteri e, probabilmente, anche meno promozioni di cui poter usufruire. Probabilmente, a lungo andare noteremo bonus scommesse e bonus benvenuto meno allettanti, con importi bonus più bassi e requisiti di puntata meno raggiungibili.

Alcuni bookmaker di ottima qualità probabilmente saranno scoraggiati ad entrare in Italia, non avendo possibilità di pubblicizzarsi. Un minor investimento in sport diversi dal calcio è praticamente certo: si stimano perdite per 25 milioni di euro.

Probabilmente, l’unico aspetto positivo di questo decreto – che non è da sminuire – è che verrà ridotto il numero di nuovi individui attirati dal mondo dell’azzardo e, di conseguenza, potrebbe ridursi il fenomeno della ludopatia.

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